
Posizione: zona pettorale del corpo
Colore: verde
Significato: è la capacità di amare emotivamente, provare cioè un sentimento che non parte tanto dalla mente, quanto dal cuore. Occorre ricordare che, nella tradizione yoga, amore e ascolto sono in stretta relazione; spiritualmente parlando, hanno la stessa valenza.
Colore e forma del quarto chakra Anahata
I colori associati al quarto chakra, ovvero Anahata, sono il rosa e il verde. Il chakra è situato nella zona dello sterno, davanti, e tra le scapole, dietro. Gli organi corrispondenti sono: il cuore e il sistema circolatorio, i polmoni, il timo, gli arti superiori e le mani. Il senso corrispondente è il tatto.
Significato del quarto chakra Anahata
Anahata in sanscrito significa “non colpito”. Le sue funzioni principali sono l’amore, la compassione, la pazienza e l’umiltà. La parola chiave associata è IO AMO. Anahata e quindi il quarto chakra è in relazione all’elemento aria e racchiude la trasformazione e la guarigione di sé e degli altri. È associato alla nostra capacità di sentire l’amore puro e incondizionato, di entrare in sintonia a livello empatico con tutto ciò che esiste e di coglierne la bellezza e la perfezione, nonché di sapersi prendere cura di se stessi e degli altri.
Anahata ci chiede consapevolezza ed equilibrio nella percezione delle relazioni e nel rapporto con l’ambiente. Scopriamo che alla base dell’amore incondizionato c’è l’accettazione di noi stessi, così come siamo, e degli altri, senza volerli cambiare. Il cambiamento può avvenire soltanto in noi stessi, quando avremo riconosciuto tutti i nostri aspetti, liberato il cuore dalle sue cicatrici, dai traumi affettivi emozionalmente repressi, e intrapreso un percorso di guarigione e di crescita personale.
Attraverso il quarto chakra entrano in collegamento i tre chakra inferiori (legati alla terra) con i tre superiori (legati al cielo), il corpo con la mente, la realizzazione materiale con quella spirituale: Anahata è l’armonia degli opposti, l’asse centrale del Cosmo.
Il 4° chakra si sviluppa durante l’adolescenza, dai 12/13 anni all’inizio della giovinezza, verso i 20/25 anni. Nell’adulto, un chakra del cuore ben funzionante genera una persona capace di elaborare i traumi e le emozioni negative e pesanti per poi poterne deporre il carico, tramite i processi di accettazione e di perdono. La persona sa vedere ed accettare se stesso ed i suoi simili nella loro interezza, anche con gli aspetti negativi o non sviluppati insieme all’unicità e alla bellezza interiore. Sa che l’amore di cui abbisogna lo trova dentro di sé, non chiede all’esterno di rassicurarlo nel suo diritto di amare o di essere amato.
L’individuo ama se stesso, i figli, il partner, i parenti, gli animali, la natura, l’umanità e tutto il Creato, i legami che crea sono sani e rispettosi dei diritti altrui. Sa dare senza aspettarsi ricompense in cambio. Questa situazione ideale può essere difficile da conquistare a causa di eventi traumatici (fisici od emotivi), verificatesi nel periodo di maturazione del 4° chakra; un’educazione nella quale non sia permesso il pianto o l’esternazione del dolore, unito alla richiesta di apparire sempre felici e sorridenti, genera la convinzione che non ci sia nessuno disposto a consolare e ad amare chi mostra la propria sofferenza. Criticismo pesante, rifiuto, abbandono, morte di membri della famiglia, dell’amato/a o delle persone di riferimento.
E’ chiaro che l’emozione negativa più nociva per questo chakra sia la fuga dalla sofferenza. In questi casi il 4° chakra del/lla giovane si chiude, in modo parziale o completo e la persona sperimenta l’incapacità a lasciar andare il passato e la sofferenza, impossibilità a perdonare, senso di isolamento, depressione, disperazione silenziosa, mancanza di empatia e di gioia. Recrimina spesso e mostra freddezza nei confronti delle altre persone.
E’ rigido e giudicante dinanzi a dimostrazioni di debolezza, vulnerabilità o fallacità, specialmente da parte di chi ama o stima. E’ intollerante dinanzi a scelte o posizioni diverse dalle proprie, può aver paura dell’intimità ed essere incapace di dar fiducia. La persona diviene pessimista, amara, cinica, insensibile, passiva e triste, ipercritica e giudicante. Può sperimentare dipendenza, gelosia ed eccessivo sacrificio di sé. Risentimenti, giudizi e aspettative ostacolano la percezione dell’amore. Soprattutto l’individuo sente di non avere il diritto di essere libero dal passato e dal dolore, di non poter amare ed essere amato. Rimane separato, incapace di vedere la propria bellezza e quella degli altri.
Le parti del corpo collegate al chakra sono il cuore, le vene, le arterie ed i capillari, il timo ed il seno. I dolori repressi bloccano il diaframma, i polmoni ed i bronchi, le braccia e le mani. I sistemi fisici associati sono: il sistema cardiaco e circolatorio, il sistema polmonare, il sistema immunitario. La ghiandola endocrina collegata al 4° chakra è il timo.
Disequilibrio del quarto chakra Anahata
Il funzionamento disarmonico di Anahata può portare a patologie cardiache e polmonari, infarto, pressione alta, insonnia, asma. Se c’è un funzionamento eccessivo di questo chakra, sul piano fisico si potranno avere senso di costrizione a livello del torace, difficoltà di respirazione, aritmie, tachicardia e palpitazioni, peraltro senza riscontro negli esami clinici.
Dal punto di vista psicologico, l’investimento emotivo è talmente esagerato da provocare ansia: il desiderio di dare è intenso, ma non è mai completamente disinteressato. Si tende ad amare gli altri in funzione dei riconoscimenti e della gratitudine che si possono ottenere in cambio, a incolparli delle proprie sofferenze nel momento in cui le proprie aspettative non si realizzano, ad esprimere sentimenti d’odio, rancore e gelosia.
Se invece c’è un funzionamento insufficiente, a livello fisico si evidenzierà un cattivo funzionamento del diaframma, insieme a problemi respiratori e cardiaci, mentre dal punto di vista psicologico si tenderà a essere dispiaciuti per se stessi, paranoici, indecisi, avere paura di lasciarsi andare o di farsi male, ci si sentirà indegni di amore e pieni di dubbi sulle proprie capacità.
Il primo sintomo di una carenza di Anahata è quello di abbattersi senza motivo, il secondo è il rifiuto di farsi toccare, di ricevere manifestazioni d’affetto. Chiuso, all’apparenza freddo, indifferente, ma in fondo estremamente vulnerabile, l’individuo appare sempre sulla difensiva: vorrebbe dare amore, ma il terrore di essere respinto lo blocca, facendolo sentire ancora più inadeguato.
L’aria è il movimento, l’invisibile, e rappresenta l’essenza stessa della vita: si respira bene quando si ha il coraggio di accogliere l’energia e di affrontare il rischio di esplodere, di gridare e di ribellarsi alle limitazioni delle condizioni in cui si vive. Il funzionamento corretto dei polmoni presuppone l’umiltà di offrire se stessi al mondo e la fiducia di lasciar andare, lasciare uscire il respiro senza la paura del vuoto, della morte, della privazione, della solitudine e dell’abbandono.
Le disfunzioni fisiche generate dallo squilibrio del chakra del cuore sono: disturbi cardiaci e della circolazione del sangue, disturbi polmonari, incapacità di respirare in modo profondo, debolezza del sistema immunitario, problemi alla schiena, cancro al seno, problemi alle braccia ed alle mani, malattie della pelle.
Come riequilibrare il quarto chakra Anahata
Per riequilibrare il quarto chakra, la soluzione più semplice consiste nell’effettuare una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a est, appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda nella zona dello sterno. Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre, tenendoli in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro. Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso.
In Cristalloterapia, si considerano due zone di lavoro differenti, a seconda che si intervenga per liberare da dolori repressi o che si agisca per sviluppare la capacità di amare, dal livello umano a quello spirituale. Nel primo caso si utilizzano pietre di colore verde, di qualsiasi tipo di lucentezza o trasparenza. La pietra di frequenza base più rappresentativa è l’ Avventurina. La pietra di frequenza avanzata più rappresentativa è il Crisoprasio. Durante una seduta di crystal healing, la zona di posizionamento delle pietre è: la base dello sterno o il diaframma, dove le costole si allargano ed inizia la cavità addominale. Le altre pietre verdi del chakra del cuore sono: agata muschiata verde, malachite, fluorite verde, giada.
Se si agisce per sviluppare la capacità di amare, la pietra di frequenza base più rappresentativa del quarto chakra è il Quarzo rosa. La pietra di frequenza avanzata più rappresentativa è la Kunzite. In questo caso, la zona di posizionamento delle pietre è: il centro del petto, sul cuore. Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e circolare in senso orario con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il quarto chakra.
Gli oli essenziali correlati al quarto chakra sono:
- olio essenziale di cipresso,
- olio essenziale di legno di rosa,
- olio essenziale di melissa,
- olio essenziale di neroli,
- olio essenziale di verbena,
- olio essenziale di pino,
- olio essenziale di rosa damascena.
Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il pranico keraliano) e alcune tecniche yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come i 5 tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra.
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