Secondo Chakra Svadhishtana

Secondo Chakra Svadhishtana
Secondo Chakra Svadhishtana

Posizione: metà inferiore del ventre
Colorearancio
Significato: è il piacere, la gioia di vivere, la sessualità espressa al massimo delle sue potenzialità.

Svadhishtana: colore e forma del chakra

Il colore associato a Svadhishtana, il secondo chakra, è l’arancione. Il chakra è situato nel basso ventre, poco al disopra del pube, in corrispondenza dell’osso sacro. Gli organi associati sono: le gonadi (ovaie per le donne, testicoli per gli uomini), i reni e il sistema immunitario. Il senso corrispondente è il gusto.

Significato del chakra Svadhishtana

Svadhishtana in sanscrito significa “collocato nel suo proprio posto”. Le sue funzioni principali sono il desiderio, il piacere, la sessualità e la procreazione. La parola chiave associata è IO SENTO. Svadhishtana è in relazione all’elemento acqua e racchiude la capacità di provare emozioni, è connesso con il desiderio di unione sessuale con l’altro e di riproduzione, sovrintende il bisogno di socializzare e di espadere la nostra personalità, l’equilibrio tra il dare e l’avere. Le qualità che lo caratterizzano sono la sensibilità e la creatività.

Disequilibrio del chakra Svadhishtana

Il chakra sacrale è legato all’energia dell’acqua e lo scopo evolutivo della sua attività è il movimento; permette l’esplorazione delle emozioni, genera l’energia sessuale, il desiderio e la capacità di esprimere le proprie necessità.  Esso fonda l’identità creativa e permette l’autogratificazione. 

Si sviluppa dai 12/24 mesi di vita ai 4/6 anni di età; permette al bambino di esplorare il mondo attraverso i sensi e di maturare la capacità locomotoria.  Ne esprime il diritto di godere del mondo esterno e di provare piacere. Un chakra sacrale ben funzionante determina un adulto in grado di percepire le necessità del suo corpo in relazione agli istinti primari di sonno, fame e sete e di soddisfare le proprie esigenze vitali sapendone godere ma senza cadere in dipendenze, alimentari, sessuali o di altro genere.

Questa persona, dotata di intelligenza emotiva, sa ritagliare spazi per sé, per godere della vita, da solo e con coloro a cui è emotivamente vicino. Quando si verificano eventi avversi ai suoi desideri, non nega l’esperienza del dolore ma accetta di vivere il momento sfavorevole e trova soluzioni creative per risolvere la difficoltà. Sviluppa il suo lato creativo e fantasioso, per il piacere che deriva dallo svolgimento di queste attività.

Questa situazione ideale può essere difficile da conquistare a causa di eventi traumatici, verificatesi nel periodo di maturazione del 2° chakra: abusi sessuali ed emotivi e, caso più frequente, negazione del diritto di esprimere i propri stati emotivi, i desideri, gli istinti legati alle proprie necessità. e’ quindi chiaro come le emozioni negative più nocive per questo chakra siano il senso di colpa e la vergona di se stessi, normalmente per aver provato o aver mostrato desideri di gratificazione fisica (alimentare o sessuale) o emotiva (richiesta di coccole o di consolazione).

In questo caso il 2° chakra del bambino si chiude, in modo parziale o completo. Il piccolo comincia ad irrigidirsi, a non fidarsi più delle emozioni e degli istinti, provando sensi di colpa e vergogna ogni volta che sente sorgere dentro di sé una qualsiasi pulsione o necessità.

Da grande, la persona avverte rigidità nel corpo, estraneità da esso e dimostra durezza negli atteggiamenti, rifiutando di ammettere l’esistenza di tutto ciò che lo minaccia emotivamente, con conseguenze problematiche sulla sua capacità di relazionarsi socialmente. Può avere paura del sesso, se maschio può sperimentare impotenza o eiaculazione precoce e, se femmina, frigidità. Può diventare dipendente dal cibo, dal bere o dal sesso, vissuti come unica fonte di autogratificazione e come ribellione ad una educazione troppo austera ma comunque non riuscendo a percepire quali siano le vere necessità che il corpo tenta di manifestare. 

Soprattutto sente di non avere il diritto di provare piacere, fisico o di qualsiasi genere, negandosi così ogni attività che lo gratificano (generando la convinzione che la vita è solo dolore e fatica) oppure lasciandosi andare ad una vita fondata solo sul piacere ma sempre con l’intima convinzione di sbagliare. Ha difficoltà a scegliersi partner che lo renda felice, privilegiando invece coloro che gli negano la possibilità di esprimere e di soddisfare le proprie vere necessità.

Le parti del corpo collegate al chakra sacrale sono gli organi sessuali (vagina, utero ed ovaie nella donna; pene, testicoli e prostata nell’uomo), la regione addominale (intestino tenue, reni, vescica), la lingua. I sistemi fisici associati sono il sistema riproduttivo, il sistema urinario, il sistema circolatorio.

Le ghiandole endocrine collegate al 2° chakra sono le ovaie e la prostata. Le disfunzioni fisiche generate dallo squilibrio del chakra sacrale sono: malfunzionamento degli organi riproduttivi (impotenza, frigidità, sterilità) e affezioni dell’apparato sessuale (cistiti, vaginiti, infiammazioni che rendono impossibile o doloroso il rapporto sessuale), problemi al sistema urinario e di defecazione; complicazioni al sistema linfatico (ripulitura del sistema dei liquidi corporei); rigidità articolari; dipendenza da cibi che danno assuefazione tipo dolci, cioccolata, alcool e/o droghe.

Il funzionamento disarmonico di Svadhishtana può portare a impotenza, frigidità, ansia, attacchi di panico, problemi alla prostata, nefrite, disturbi ai reni e alla circolazione, dolori lombari. Se c’è un funzionamento eccessivo di questo chakra, si manifesteranno ipersensibilità e sbalzi d’umore improvvisi associati a pianto e/o minzione frequenti, mentre il rapporto con l’altro sesso provocherà forti tensioni e insicurezze e si limiterà spesso allo sfogo sessuale, al riparo da ogni coinvolgimento emotivo.

L’incessante ricerca e l’appagamento egoistico caratterizzano le relazioni, che inevitabilmente portano all’insoddisfazione. Il piacere significa innanzitutto capacità di seguire i ritmi naturali dell’organismo senza forzarli: gestire con armonia l’energia sessuale vuol dire saper radicarsi al piacere senza esserne imprigionato, imparare a essere se stessi e provare a orientarsi verso la libertà interiore.

Se invece c’è un funzionamento insufficiente, si avranno disfunzioni sessuali, gonfiori, introversione, tendenza alla solitudine, paura, senso di colpa. Spesso la causa è un’infanzia in cui genitori assenti o avari di affetto hanno represso la spontanea espansione del chakra e la ricettività naturale agli stimoli dei sensi.

Il risultato è un adulto incapace di amarsi e di credere nella proprie attrattive, piuttosto freddo e inibito, che preferisce la sfera razionale e intellettuale e rifugge il contatto fisico e i piaceri. La sensazione è di vuoto e di mancanza di identità, si verifica un’assenza di stimoli e di passioni, mentre dal desiderio di possedere le qualità degli altri nascono invidia e gelosia.

Come riequilibrare il secondo chakra Svadhishtana

Per riequilibrare il secondo chakra, la soluzione più semplice consiste nell’effettuare una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a ovest, appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda tra l’ombelico e l’osso pubico.
 Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre, tenendoli in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro. Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso.

In Cristalloterapia, si considerano pietre del secondo chakra quelle il cui colore varia dal rosso scuro all’arancione, di qualsiasi tipo di lucentezza o trasparenza. La pietra di frequenza base più rappresentativa è la Corniola arancio.  La pietra di frequenza avanzata più rappresentativa è la Pietra del Sole. Durante una seduta di crystal healing, la zona di posizionamento delle pietre è: la regione al di sopra dell’osso pubico. Le altre pietre del chakra sacrale sono: eliotropio, granato, pietra di luna (con toni aranciati).

 Esistono anche suoni abbinati al secondo chakra che possono anche essere usati come accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e circolare in senso orario con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il secondo chakra.

Gli oli essenziali correlati al secondo chakra sono:

  • olio essenziale di ylang-ylang,
  • olio essenziale di gelsomino,
  • olio essenziale di bergamotto,
  • olio essenziale di petitgrain.

Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il pranico keraliano), alcune tecniche yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come i 5 tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra.

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