
Posizione: metà superiore del ventre
Colore: giallo
Significato: è la capacità di agire energicamente, la volontà, l’autostima e l’autonomia personale. In senso spirituale è l’essenza attiva di cui siamo stati dotati.
Il colore associato al terzo chakra Manipura è il giallo. Il chakra è situato nella zona del plesso solare, tra l’ombelico e lo sterno. Gli organi associati sono: lo stomaco, il pancreas, il fegato, la cistifellea, la milza e l’intestino tenue, denti e unghie. Il senso corrispondente è l’olfatto.
Manipura: significato del terzo chakra
Manipura in sanscrito significa “la città del gioiello splendente”. Le sue funzioni principali sono l’azione, la volontà, il potere e l’affermazione personale. La parola chiave associata è IO POSSO. Manipura è il terzo chakra ed è in relazione all’elemento fuoco e racchiude la forza e la capacità di trasformare la materia in energia: è la sede dell’ego ed è connesso con la realizzazione dei propri desideri, sovrintende il controllo e l’accettazione. È associato alla nostra comprensione intuitiva di ciò che siamo e al modo in cui ci rapportiamo agli altri e all’ambiente in cui viviamo, all’accettazione dei nostri bisogni. Le qualità che lo caratterizzano sono la sicurezza, la spontaneità, l’individualità e la collaborazione.
Disequilibrio del terzo chakra Manipura
Il chakra dell’ombelico è legato all’energia del fuoco e lo scopo della sua attività è la trasformazione; produce energia volitiva, volontà, autostima e potere personale. esso fonda l’identità dell’ego e permette l’auto-identificazione. si sviluppa dai 4/6 anni fino al termine dell’infanzia, verso i 10/12 anni e permette al ragazzo/a di conquistare la propria indipendenza ed a realizzare la separazione emotiva dai genitori.
Ne esprime il diritto di agire e di essere un individuo autonomo. Un chakra dell’ombelico ben funzionante rende l’individuo auto-motivato, che comprende la propria responsabilità nella costruzione dei ciò che ricerca. Ha notevoli capacità analitiche nonché decisionali, una potente forza di volontà ed una buona immagine di sé (autostima). E’ affidabile, disciplinato, capace di accettare le sfide. E’ difficile influenzarlo per trascinarlo in situazioni che non approva perché sa discernere tra i suoi pensieri ed i suoi obiettivi e quelli degli altri. Sente di avere il proprio posto nell’universo e di occuparlo con diritto.
Questa situazione ideale può essere difficile da conquistare a causa di eventi traumatici, verificatesi nel periodo di maturazione del 3° chakra: comportamenti autoritari eccessivi da parte dei genitori, carico di responsabilità sproporzionate all’età, dominio della propria volontà. L’evento peggiore per il corretto sviluppo di questo chakra è un subire forti attacchi all’autostima. Un ambiente familiare caratterizzato da autoritarismo, critiche continue, privazione della possibilità di poter scegliere per sé , crudeltà mentale e/o fisica, insensibilità verso le proprie scelte, punizioni ingiuste o non comprese.
In questo caso il 3° chakra del ragazzo/a si chiude, in modo parziale o completo e, una volta cresciuto, la persona presenta scarsa energia mentale, poca volontà di affermare se stesso, bassa autostima, atteggiamenti vittimistici e possibile attrazione per le sostanze stimolanti. E’ instabile, soggetto ad alti e bassi e risente dell’influsso di energie esterne che lo confondono ed influenzano, finendo per prendere decisioni non coerenti con le finalità superiori della propria esistenza. Se il chakra è completamente chiuso, la persona non avverte assolutamente il senso della propria unicità nell’universo.
Non avendo sviluppato indipendenza ed autonomia, cerca sempre a qualcuno al quale appoggiarsi, al quale chiedere di prendere le decisioni al posto proprio. Da notare come, all’opposto, un eccesso di attività del chakra dell’ombelico genera comportamenti aggressivi e dominatori, manipolativi. La persona diventa arrogante, ostinata, competitiva ed assetata di potere.
Le parti del corpo collegate al chakra dell’ombelico sono il fegato, la cistifellea, lo stomaco, la milza; la pelle e gli occhi. I sistemi fisici associati sono: sistema digestivo, sistema nervoso, sistema muscolare, sistema endocrino nel suo complesso. La ghiandola endocrine collegate al 3° chakra è il pancreas. Le disfunzioni fisiche che possono essere generate dalla mancanza di equilibrio del chakra dell’ombelico sono diabete, necrosi renale, epatiti, ulcere, disturbi al sistema nervoso, debolezza del sistema immunitario.
Come riequilibrare il chakra Manipura
Per riequilibrare il terzo chakra, la soluzione più semplice consiste nell’effettuare una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a sud, appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda nella zona tra l’ombelico e lo sterno. Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre, tenendoli in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro. Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso.
In Cristalloterapia, si considerano pietre del terzo chakra quelle di colore giallo, di qualsiasi tipo di lucentezza o trasparenza. La pietra di frequenza base più rappresentativa è il Quarzo Citrino. La pietra di frequenza avanzata più rappresentativa è l’Ambra. Durante una seduta di crystal healing, la zona di posizionamento delle pietre è: appena al di sopra dell’ombelico. Le altre pietre del chakra dell’ombelico sono: calcite gialla, occhio di tigre, quarzo rutilato.
Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e circolare in senso orario con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il terzo chakra.
Gli oli essenziali correlati al terzo chakra sono:
- olio essenziale di arancio dolce,
- olio essenziale di finocchio dolce,
- olio essenziale di geranio,
- olio essenziale di ginepro,
- olio essenziale di lemongrass,
- olio essenziale di menta,
- olio essenziale di pompelmo,
- olio essenziale di zenzero.
Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il pranico keraliano) e alcune tecniche yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come l’ esercizio dei 5 tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra
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